Il Papa alla Giornata dei Rom, dei Sinti e dei Nomadi: la pace è possibile, non solo un sogno

Il Papa alla Giornata dei Rom, dei Sinti e dei Nomadi: la pace è possibile, non solo un sogno Il Papa alla Giornata dei Rom, dei Sinti e dei Nomadi: la pace è possibile, non solo un sogno

Sabato, nella Sala Paolo VI, Papa Leone XIV ha tenuto un incontro con Rom, Sinti e Nomadi di tutto il mondo in occasione del Giubileo dedicato a queste comunità.
Durante l'udienza ha risposto alle domande poste dai bambini e dai giovani.
Rispondendo a una domanda sulla guerra, ha detto che se crediamo fermamente che la pace sia possibile, allora sviluppiamola dentro di noi, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità.

"Tutti noi vogliamo vivere in un mondo senza guerre. Cerchiamo sempre prima di tutto dentro di noi di essere persone di pace, costruttori di ponti, convinti che la pace è possibile, nonostante tutto, che non è solo un sogno ma una cosa reale e concreta".

Parlando ulteriormente del tema del Giubileo, ha raccontato: "La speranza è in movimento: mio padre e mia madre erano aramei erranti" ( cfr. Deuteronomio 26,5). Oggi, ha detto, siamo tutti rafforzati nel nostro cammino dal dono che portate al Papa: la vostra fede profonda, la vostra forte speranza in Dio solo e la vostra ferma fiducia che rimane solida anche quando messa alla prova dalle difficoltà di una vita trascorsa per lo più ai margini della società. Papa Leone ha ricordato con grande commozione l'importanza di quell'evento giubilare, che ha avuto luogo 60 anni dopo lo storico incontro che Papa Paolo VI ebbe con i popoli itineranti a Pomezia nel 1965, quando incoronò un'immagine della Madonna con il titolo di "Regina dei Rom, dei Sinti e dei Viaggiatori". Egli disse che i popoli itineranti incarnano tre principi fondamentali: «riporre fiducia solo in Dio, rinunciare all'attaccamento ai beni materiali e avere una fede esemplare, sia con le azioni che con le parole». Il Papa osservò che la loro è una comunità che ha viaggiato per più di mille anni come pellegrini e nomadi, mentre altre società si sono stabilite, spinte ai margini delle città, dei diritti, dell'istruzione e della cultura. Egli disse: «Eppure, è proprio questo ordine sociale che vi ha spinto ai margini, rendendovi vagabondi senza riposo né accoglienza - è lo stesso ordine, il paradigma che nel secolo scorso è stato all'origine di grandi ingiustizie sociali nel nostro mondo: vasti squilibri economici tra persone e comunità, disordini finanziari senza precedenti, degrado ambientale e guerre". Papa Leone XIV ha rinnovato il suo appello ai rom, ai sinti e ai nomadi affinché riflettano profondamente sulle parole di Papa Francesco del 2019, invitandoli a non nutrire alcun risentimento, ma piuttosto ad andare avanti con «la dignità della famiglia, la dignità del lavoro, la dignità di guadagnarsi il proprio sostentamento quotidiano e la dignità della preghiera». «Che la dignità del lavoro e la dignità della preghiera vi diano la forza di abbattere le barriere della sfiducia e della paura», ha aggiunto Papa Leone. Allo stesso tempo, ha ricordato che i popoli itineranti devono assumersi la loro missione evangelizzatrice nella Chiesa, concludendo con un invito a mostrare la ricchezza della loro cultura. Siate protagonisti del grande cambiamento in atto, camminando insieme alle altre persone di buona volontà ovunque vi troviate, superando la reciproca diffidenza, mostrando la bellezza della vostra cultura, condividendo la fede, la preghiera e la forza che deriva dal lavoro onesto.