Papa Francesco al nuovo ambasciatore in Iraq: Promuovete la speranza e la pace

Papa Francesco al nuovo ambasciatore in Iraq: Promuovete la speranza e la pace Papa Francesco al nuovo ambasciatore in Iraq: Promuovete la speranza e la pace

La sera di domenica 26 ottobre, Papa Leone XIV ha presieduto la Messa con l'ordinazione episcopale dell'attuale arcivescovo Mirosław Stanisław Wachowski, appena nominato nunzio apostolico in Iraq.

Il Papa lo ha esortato a salvaguardare i germogli di speranza e a «incoraggiare la convivenza pacifica», ricordandogli che la diplomazia vaticana «nasce dal Vangelo e si nutre della preghiera». L'Iraq, ha detto, è una terra «segnata dalla sofferenza e dal desiderio di rinascita», ma ricca di un'antica fede cristiana che la violenza non è riuscita a spegnere.

Il motto episcopale dell'arcivescovo Wachowski, "Gloria Deo Pax Hominibus", è stato descritto dal Papa come "un programma di vita" e il modo per far risplendere la gloria di Dio attraverso la pace. Ha sottolineato l'umiltà come la prima qualità di un vescovo, come il pubblicano nel tempio raccontato nel Vangelo di oggi che riconosce i propri peccati. L'umiltà del pastore, ha detto il Papa, deriva dalla consapevolezza di essere un servitore, non un padrone.

Attingendo alle origini rurali polacche dell'arcivescovo Wachowski, il Papa ha paragonato il ruolo del vescovo a quello di un contadino: seminare con pazienza, coltivare con rispetto e attendere con speranza. Un vescovo, ha detto, «è un custode, non un proprietario; un uomo di preghiera, non di possesso». Ricordando gli anni dell'arcivescovo al servizio diplomatico vaticano in Senegal, Polonia, Vienna e alla Segreteria di Stato, il Papa ha elogiato la sua discrezione e fedeltà. Ora, ha aggiunto, questo dono diplomatico deve diventare «paternità pastorale» e «testimonianza di speranza» in una terra ferita.

Il Papa ha sottolineato che un nunzio rappresenta «una Chiesa che accompagna, consola e costruisce ponti», non una Chiesa che difende interessi ma che serve la comunione. Nel mosaico di tradizioni dell'Iraq – rito caldeo, siriaco, armeno, greco e latino – il nunzio deve lavorare per promuovere l'unità nella carità.

Ricordando le radici apostoliche della Chiesa attraverso San Tommaso e i suoi discepoli Addai e Mari, il Papa ha detto che nemmeno la brutale violenza degli ultimi decenni «ha spento la loro fede». Quei martiri, ha aggiunto, «pregano per voi, per l'Iraq e per la pace nel mondo»

Infine, ha detto al nuovo nunzio: «In Iraq, il popolo ti riconoscerà non per quello che dici, ma per come ami». Ha affidato la sua missione a Maria, Regina della Pace, e ai Santi della Mesopotamia.

Nato a Pisz, in Polonia (1970), l'arcivescovo Wachowski è stato ordinato nel 1996, è entrato nella diplomazia vaticana nel 2004 ed è diventato Sottosegretario per i Rapporti con gli Stati nel 2019. Parla cinque lingue e ora inizia la sua missione come nunzio apostolico in Iraq.