Una nuova mostra diffusa su Canova ai Musei Vaticani

Sala delle Signore Sala delle Signore

Città del Vaticano - Martedì 24 ottobre, la Direzione dei Musei Vaticani inaugurerà una grande mostra dal titolo Antonio Canova nei Musei Vaticani. Il progetto intende rendere omaggio al celebre scultore italiano che ha realizzato grandi opere e ha ricoperto anche ruoli chiave nelle collezioni pontificie, come sovrintendente e direttore. Si tratta di un contributo variegato, soprattutto per il recupero delle arti che erano andate perdute durante le campagne napoleoniche. Necessita di una presentazione poliedrica.

Questo progetto espositivo nasce dalla chiusura del Canova, 2022-2023, con questi fattori; egli è responsabile del Dipartimento Arte del XVII-XVIII secolo. L'iniziativa ha visto il coinvolgimento diretto di Barbara Jatta in qualità di direttrice ed è allestita in diverse sezioni dei Musei Vaticani per offrire agli ospiti un'opportunità unica nella vita di vedere un'ampia gamma di opere di Canova che evidenziano il suo contributo e la sua influenza nel mondo dell'arte durante la sua epoca e mettono in evidenza la sua personalità e la sua maestria.

Sala delle Signore

Il museo offre anche l'opportunità di aprire al pubblico la sala in cui Canova lavorava, creando le sue opere, i suoi bozzetti e i suoi calchi in gesso insieme alle opere di altri artisti a lui legati come Giuseppe De Fabris e Cincinnato Baruzzi. Questa sala è sempre stata considerata tra le più belle dei Musei Vaticani e non è mai stata visitata. Fu fatta costruire da Papa Paolo V Borghese tra il 1608 e il 1609; lo stesso pontefice commissionò a Guido Reni l'affresco del soffitto con la Pentecoste, la Trasfigurazione e l'Ascesa di Cristo al cielo. Le decorazioni murali evocano un'atmosfera ottocentesca che ben si sposa con i capolavori di Canova.

Sala XVII della Pinacoteca Vaticana

L'evento, che rientra per lo più nei programmi espositivi dei Musei Lavorano, cerca di ricreare lo stato d'animo di Canova nel suo "studio romano" di scultore, nato nel 1783 e situato tra via delle Colonnette e via di San Giacomo, oggi denominata via Antonio Canova. Lo studio divenne importante per i Grand Tourist, i diplomatici-aristocratici-intellettuali dell'epoca che si mescolavano agli aspiranti scultori in cerca degli insegnamenti essenziali del Maestro per orientarsi nei labirintici percorsi dell'arte romana.

È esposto anche un modello dello Studio di Canova, dove il maestro raccoglieva antichi frammenti di sculture romane e dettagli architettonici per integrarli nei prospetti principali e laterali della struttura. Ciò dimostra quanto Canova apprezzasse l'antichità e quanto si impegnasse a salvaguardare e conservare il patrimonio artistico. Più avanti sono esposti un busto di Canova di Antonio d'Este e un tondo in ceramica con un ritratto di Canova del Maestro Luigi Ontani, che attualmente lavora in una delle stanze dello studio di Canova.

Il percorso espositivo si snoda in varie sezioni dei Musei Vaticani, dove accanto alle opere dell'artista, i partecipanti troveranno una serie di pannelli informativi che approfondiscono temi e argomenti cari al Maestro di Possagno.

Gabinetto di Perseo

Perseo, massimo sfondo del Cortile Ottagono ed eseguito d'iniziativa dal Canova tra la fine del 1800 e l'inizio del 1801, rappresenta l'eroe della mitologia greca. Canova sembra affrontare il mito in modo scherzoso, presentando il suo eroe che, inanellato da padroneggiare lo sguardo vittorioso sull'orrendo eddài sua Medusa-vittima, è statuadipesodigiornichepercepisce per monito con il volto di Medusa. Accanto a lui posano le celebri statue dei Pugilatori, Creugante e Damasseno, ispirate da un episodio menzionato da Pausania nella sua 'Periegesi della Grecia', proprio come le aveva pensate Canova, poste una di fronte all'altra.

La Galleria Chiaramonti

Fin dai primi anni dell'Ottocento, questa Galleria fu progettata per ospitare e integrare le collezioni di scultura papale in seguito alle requisizioni napoleoniche. Sotto l'attenta guida di Canova, e grazie anche al suo prezioso assistente scultore Antonio D'Este, la casa ci offre una serie di capolavori. Insieme a numerose altre sculture, quelle provenienti dai Palazzi Vaticani e dai giardini del Quirinale fecero salire il numero a circa 1.100 manufatti. La visione d'insieme della Galleria mantiene il gusto antico che prevaleva nel XVIII secolo ed è un vero e proprio tributo all'archeologia come scienza in epoca contemporanea.

Nuove sale

L'architetto Raffaele Stern realizzò la costruzione per ospitare le sculture antiche, che all'epoca facevano parte delle collezioni papali. È questa l'area in cui Canova dimostrò di puntare sull'armonia totale, creando una perfetta conversazione tra antico e moderno. Chi passeggia per i Musei Vaticani dovrebbe fermarsi un attimo in questa galleria, per rendersi conto che il Braccio Nuovo è il massimo omaggio coerente che la nostra civiltà ha reso all'antichità, immerso nella luce argentea che fluisce dai lucernari.