Leone XIII: La prima proiezione italiana di film r...
Papa Leone XIII Fonte: Wikipedia
Per la prima volta in Italia, si terrà una proiezione pubblica dei filmati conservati alla fine del XIX secolo che immortalano la vita di Leone XIII, il primo Papa mai immortalato dalle telecamere. L'evento straordinario si terrà domenica 26 maggio a Palazzo Pecci di Carpineto Romano, la città natale di Leone XIII. Lo storico palazzo, che ha aperto le sue porte al pubblico solo due volte negli ultimi 30 anni, sarà accessibile per l'intera giornata in questa occasione speciale.
Gianni Piacitelli Pecci e il Comune di Carpineto Romano, in collaborazione con la Fondazione Memorie Audiovisive del Cattolicesimo (Mac) e il Centro di Ricerca Cast dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno, hanno organizzato un appuntamento a partire dalle ore 11. L'evento è stato scelto come momento di incontro e di confronto con il pubblico.l'evento è stato scelto come sede per presentare il volume di Gianluca della Maggiore dal titolo "Visioni delle origini su Leone XIII - Vaticano, biografia e Lumière tra mito e storia" (Utet University, 2023).
Un comunicato ha spiegato che durante l'evento si discuterà dell'importanza di preservare le scoperte audiovisive cattoliche in risposta all'appello di Papa Francesco ad essere "buoni custodi della memoria delle immagini" e si affronterà il problema dell'arretratezza in questo settore. I lavori si sono aperti con l'intervento di mons. Dario Edoardo Viganò, presidente della Fondazione Mac e preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'UNINETTUNO. Egli ha sottolineato la straordinarietà di questa giornata, in quanto per la prima volta in Italia verranno presentati sia film Biograph del 1898 che film Lumière del 1899-1902. Finora in Italia i film Lumière non sono mai stati datati e attribuiti con precisione. Si è scoperto che queste pellicole sono state realizzate da Francesco De Federicis, il fotografo papale, che è riuscito a catturare almeno 12 scatti di Leone XIII nell'arco di quattro anni. Tre di questi scatti saranno esposti a Palazzo Pecci.
I filmati in questione hanno un notevole significato storico, non solo perché documentano il primo incontro tra la Chiesa e il cinema, ma soprattutto perché incarnano una caratteristica comune a Leone XIII e a Papa Francesco. Secondo mons. Viganò, entrambi i pontefici hanno abbracciato il mezzo audiovisivo come mezzo per abbracciare la novità e inaugurare un cambiamento trasformativo nella prospettiva della Chiesa.
Il fascino di Leone XIII per il cinema, culminato nella famosa benedizione della macchina da presa nei giardini vaticani, può essere ricondotto al suo profondo interesse per le scienze ottiche e la fotografia. Questo interesse era così significativo che il libro di Della Maggiore rivela un dettaglio interessante: nel 1867, quando Papa Pecci era ancora arcivescovo di Perugia, scrisse una poesia dedicata all'Ars fotografica. In seguito, quando divenne papa, inserì una rappresentazione dell'arte fotografica nell'affresco dedicato alle belle arti benedette della religione. Questo affresco, realizzato nel 1883, era originariamente installato nella Galleria dei Candelabri dei Palazzi Apostolici e si trova ora nei Musei Vaticani.
Nel 1881 Leone XIII decise di consentire agli studiosi l'accesso all'Archivio Segreto Vaticano, oggi noto come Archivio Apostolico. Questa mossa trasformò rapidamente l'archivio in uno dei centri più significativi per la ricerca storica a livello globale. Monsignor Viganò la descrive come una rivoluzione culturale, che Papa Francesco continua e modernizza. Papa Francesco sottolinea l'importanza di allargare la nostra attenzione alla storia audiovisiva del passato. Di conseguenza, ha annunciato i piani per la prossima apertura della Mediateca Apostolica Vaticana, che integrerà l'Archivio e la Biblioteca Apostolica.
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