Presentazione del volume "Le collezioni del Museo...
Presentazione del volume "Le collezioni del Museo Profano, I"
Parte integrante del patrimonio vaticano da oltre due secoli, il Museo Profano (1761) è una testimonianza significativa dell'interesse dei papi per l'antichità. Grazie a un importante lavoro di ricerca e catalogazione, le sue collezioni vengono ora presentate sotto una nuova luce.
Giovedì 5 giugno 2025, nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani, sarà presentato il libro Le Raccolte del Museo Profano, I. Antichità preromaniche e romane fino al Medio Repubblicano, a cura di Claudia Lega e pubblicato dalle Edizioni Musei Vaticani.
Diviso in due volumi per un totale di 792 pagine e corredato da 870 illustrazioni, il volume è il risultato di un progetto pluriennale che coniuga rigore scientifico, approfondimento e raffinatezza editoriale. I reperti archeologici descritti coprono un periodo che va dalle culture preromaniche al II secolo a.C., con una ricca collezione di materiali etruschi, italici e romani, completata da una sezione dedicata ai manufatti ottocenteschi riconosciuti come falsi.
Il progetto editoriale fa parte della nuova collana scientifica Cataloghi delle collezioni dei Musei Vaticani, che mira a fornire alla comunità scientifica e al grande pubblico strumenti aggiornati per lo studio delle varie collezioni, contribuendo al consolidamento del ruolo dei Musei Vaticani come centro internazionale per la ricerca, la conservazione e la diffusione del patrimonio culturale.
All'evento parteciperanno Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani, insieme a Claudia Lega, Luca Pesante, Maurizio Sannibale dei Musei Vaticani e Alessandro Naso dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, studiosi coinvolti nella preparazione del volume.
La presentazione
Il trasferimento delle collezioni dei Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana ai Musei Vaticani, in conformità con il Rescriptum ex Audientia di Papa Giovanni Paolo II, ha portato alla creazione del Dipartimento delle Arti Decorative il 1° luglio 2003.
Da allora, il curatore Guido Cornini, il suo staff e l'intero team museale sono impegnati in una serie di iniziative scientifiche e conservative volte a rivitalizzare queste collezioni eterogenee, conservate per secoli nella Biblioteca Apostolica.
Sono stati avviati studi diagnostici, restauri, numerose ricerche, nuovi allestimenti e varie mostre. Circa dieci anni dopo, il 1° ottobre 2013, è stata inaugurata la riorganizzazione delle ricche e variegate collezioni del Museo Secolare, fondato nel 1761 con una Cedula motu proprio di Clemente XIII. Il museo era destinato a ospitare antichità "profane" che non trovavano posto nel museo cristiano.
La collezione iniziale era costituita principalmente da oggetti provenienti dalla ricca collezione Carpegna, relativi all'arte suntuariae agli strumenti domestici (cammei, avori, cristalli di rocca e piccoli bronzi). Nel corso del tempo, fino agli anni '40 circa, si aggiunsero opere e manufatti provenienti da altre collezioni antiche, da scavi effettuati nello Stato Vaticano, da altri orizzonti archeologici (Vicino Oriente, civiltà sudamericane) e oggetti d'arte post-classica.
La mostra del 2013, curata da Cornini e Claudia Lega per gli aspetti scientifici, ha voluto mettere in risalto il "Gabinetto delle Antichità" nella Sala del Museo Profano e la distribuzione storica dei manufatti, nonché la formazione delle collezioni.
Il primo inventario del Museo Profano ha fornito la base per l'identificazione degli oggetti da collocare nelle quattro vetrine di Valadier.
Il gran numero di oggetti rimasti della collezione "Profana" ha trovato collocazione nelle quattro sezioni della Galleria Clementina, organizzate secondo criteri topografici e tematici. Le linee guida della mostra mirano a illustrare l'evoluzione della storia degli scavi, le misure adottate per proteggere il patrimonio archeologico e l'ampliamento degli orizzonti della ricerca archeologica sotto i vari pontificati. Lo studio delle singole opere in preparazione della mostra ha evidenziato che la maggior parte della collezione "secolare" era completamente sconosciuta e inedita nella letteratura scientifica. Si è quindi reso immediatamente necessario dotare il Museo di uno strumento approfondito di conoscenza e ricerca scientifica.
Il 5 maggio 2014, il compianto Guido Cornini e la sua assistente Claudia Lega hanno presentato alla Direzione dei Musei Vaticani il programma editoriale del Catalogo delle Collezioni Secolari. Il catalogo è suddiviso in diversi volumi tematici, che spaziano dai reperti preromani a quelli precolombiani.
L'arrivo di Luca Pesante nel Dipartimento fa ben sperare per la continuazione di questo programma di valorizzazione e diffusione di questo importante patrimonio nei prossimi anni, insieme a Claudia Lega. Lo studio scientifico delle circa 1.300 opere mobili e delle 430 conservate nelle porte delle vetrine del Museo Secolare ha coinvolto negli ultimi anni numerosi e variegati esperti: Maria Gilda Benedettini, Elisa Cella, Maria Cristina Leotta, Antonella Natali, Maria Stella Pacetti, Fabrizio Santi, Marina Sclafani, Alessandro Naso e Leonardo di Blasi. Sono stati studiati in totale 193 oggetti, la maggior parte dei quali mai visti prima. Provengono dall'Italia e dal Mediterraneo e risalgono all'età del bronzo, all'età del ferro e alla fine del III secolo a.C. La realizzazione di tutti i volumi del Catalogo (quelli in preparazione e quelli qui pubblicati) ha visto anche la collaborazione attiva di numerosi professionisti dei Musei Vaticani (restauratori, Dipartimento per la Ricerca Scientifica Applicata al Patrimonio Culturale, Laboratorio Fotografico, Corpo dei Custodi, Segreterie, Ufficio Immagini e Diritti, ecc. e, naturalmente, la Redazione).
Sono state di fondamentale aiuto anche le informazioni registrate nelle schede dell'Inventario Generale e i documenti conservati nell'Archivio Storico. In particolare, dal 2000, il lavoro dei restauratori del Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche e del Laboratorio di Restauro Materiali Lapidei, che hanno effettuato interventi di conservazione sui manufatti in stretta collaborazione con il Dipartimento di Ricerca Scientifica Applicata per i Beni Culturali, che ha effettuato le analisi necessarie, ha contribuito ad approfondire la conoscenza delle fasi di lavorazione e produzione delle opere restaurate.
I Mecenati delle Arti nei Musei Vaticani hanno svolto un ruolo molto importante, poiché i loro contributi hanno reso possibile la realizzazione di molti di questi interventi di conservazione (in particolare per gli oggetti inclusi in questo volume): Mecenati dell'Illinois, Capitolo di Houston, Texas, e Mecenati del Michigan, Capitolo della California). Il volume, frutto di un lavoro di squadra sinergico e costruttivo, è quindi ricco di nuove importanti scoperte ed elementi di grande interesse. Rappresenta la prima tappa di un importante progetto scientifico volto a rendere accessibile agli studiosi il ricco patrimonio della collezione del Museo Secolare, una delle tante collezioni che compongono il ricco patrimonio dei Musei Vaticani.
Sono grato alla Redazione, nella persona del suo Direttore Giuseppe Mazza, a Cristina D'Andrea per il lavoro di revisione e ad Alessandra Murri per la grafica e l'impaginazione. Infine, desidero ringraziare Claudia Lega, che ha lavorato per anni su questi materiali e su questo progetto, i cui risultati sono davvero notevoli, data la sua vasta competenza in materia, e che tutti potranno apprezzare in questo volume.
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